“L’Aiuto Efficace. Cosa funziona con bambini e adolescenti?”

Dal CONVEGNO di ROMA 22/23 FEBBRAIO 2013

Processi, strategie e contesti del cambiamento in età evolutiva

 GRUPPI DI EVOLUZIONE EMOZIONALE

Un aiuto efficace per lo sviluppo dell’identità personale

Autori: Dott.ssa Laura Rapanà, Dott. Salvatore La Fata, Dott.ssa Chiara Ciardullo, Dott.ssa Lucia Bonella

Bambini e adolescenti si trovano spesso a dover affrontare momenti difficili della loro vita: il cambiamento di scuola, un lutto o una separazione, le relazioni con i coetanei, i rapporti con i genitori o i fratelli, la separazione dei genitori sono solo alcuni esempi di possibili situazioni che possono metterli nella condizione di dover far fronte all’evento “stressante”. Aiutarli a stare bene significa fornire loro un tempo e uno spazio in cui possono entrare in contatto con i propri sentimenti e bisogni, riconoscerli e accoglierli al fine di poter scegliere che cosa è meglio per loro.  Noi terapeuti ci rendiamo conto che, l’intervento su bambini, pre–adolescenti e adolescenti debba essere condotto riservando una particolare attenzione al potenziamento delle loro modalità relazionali e abilità comunicative. Da qui nasce l’idea di affiancare a percorsi terapeutici individuali un intervento psicoeducativo in gruppo che funga da luogo privilegiato di esplorazione delle dinamiche relazionali e da utile supporto per l’intervento individuale. L’esperienza del gruppo rappresenta l’opportunità di potersi mettere in gioco all’interno di un contesto psico-sociale protetto.

I destinatari dell’intervento sono bambini (dai 6 ai 10 anni), pre-adolescenti (dagli 11 ai 13 anni) e adolescenti (dai 14 ai 18 anni) con problemi specifici come:

  • aggressività e rabbia;
  • ansia e paure (della scuola, nelle relazioni tra pari, con l’autorità);
  • iperattività;
  • sintomi psicosomatici;
  • oppositività e antisocialità;
  • insicurezza, dipendenza o scarsa immagine di sé;
  • situazioni di stress o esperienze traumatiche;
  • difficoltà o disturbi dell’apprendimento.  

La finalità dell’intervento è di affrontare quelle problematiche relazionali ed emotive che creano più disagio ai piccoli partecipanti al gruppo. Attraverso gli incontri, cerchiamo di favorire l’attivazione di processi che consentano di prendere consapevolezza di dimensioni intrapsichiche e relazionali: in particolare, si agevola la conoscenza dei propri bisogni, desideri e stati d’animo, imparando a comunicarli.

Il lavoro sulle relazioni diventa lo strumento per eccellenza attraverso il quale facilitare il processo di cambiamento rispetto agli schemi comportamentali disadattivi Nel gruppo, i bambini, i pre-adolescenti e gli adolescenti, sperimentano, reagiscono, si relazionano l’uno con l’altro in un modo abbastanza simile a quello che avviene al di fuori del setting e cioè nelle loro quotidiane esperienze relazionali.

All’interno del gruppo i conduttori hanno, quindi, la possibilità di individuare le modalità disfunzionali e di proporre esperienze che permettano ai partecipanti di scoprire e imparare nuovi modi di stare in relazione con sé e con l’altro e di acquisire risorse interne che possano poi essere trasferite, fuori dal setting, nella vita di tutti i giorni.

Il gruppo è un luogo nel quale l’utente diventa consapevole del suo modo di interagire con i coetanei, impara ad assumersi la responsabilità di ciò che fa e sperimenta nuovi comportamenti più funzionali ai suoi bisogni, scoprendo che, anche gli altri, hanno sentimenti e problemi simili ai suoi.

 Le tecniche utilizzate mirano a fornire al bambino e all’adolescente quelle esperienze sensoriali, corporee, emozionali, intellettive e verbali che facilitano il contatto con se stessi e con gli altri e rafforzano il proprio Sé, affinando le competenze relazionali, la coesione e il senso di appartenenza al gruppo.

Attraverso le attività proposte che comprendono giochi di fantasia guidata, di comunicazione non verbale, di movimento creativo, di rilassamento, psico-drammatizzazioni, si cerca, quindi, di stimolare i partecipanti sui tre livelli principali:

  • emotivo-affettivo
  • cognitivo-comportamentale
  •  esperienziale-corporeo facilitando così l’acquisizione di nuovi modi di pensare, di sentire e di relazionarsi.

Le attività proposte rispettano la fase particolare in cui si trova il gruppo:

  • nella fase iniziale, ad esempio, sono agevolati giochi che favoriscono la conoscenza reciproca e la creazione del gruppo;
  • nella fase intermedia, sono inserite attività finalizzate allo sviluppo della percezione di sé, dell’identità personale e del senso di appartenenza al gruppo;
  • nella fase finale, si agevola una chiusura graduale e consapevole dell’esperienza, dando spazio alla riflessione sul significato che ha assunto per ciascuno il percorso fatto nel gruppo.

Alcune attività sono finalizzate alla stimolazione della fantasia e dell’immaginazione, attraverso l’uso creativo di diversi materiali. Inoltre, sono esplorati aspetti riguardanti la progettualità e, dunque, l’immagine di se stessi nel futuro favorendo la consapevolezza delle proprie aspettative e dei propri desideri. Ogni incontro è caratterizzato anche dallo svolgimento di “attività corporee” che coinvolgono il corpo in movimento nello spazio e in relazione agli altri, con l’obiettivo principale di mantenere un livello energetico equilibrato nel corso delle due ore, in un’ottica d’integrazione psico-corporea. Gli incontri, della durata di due ore, hanno una cadenza mensile e si svolgono in una stanza attrezzata per i gruppi con, a disposizione, diverso materiale ludico ed espressivo.

Il gioco è utilizzato come veicolo preferenziale per la costruzione del gruppo.

Il disegno e le attività grafico-espressive permettono di trasformare in narrazione i contenuti fantasmatici e affettivi.

  Il ruolo dei conduttori è di fondamentale importanza per la formazione e l’affiatamento del gruppo. Questi, infatti, hanno il compito di:

  • garantire e promuovere lo spazio del gruppo;
  • non essere intrusivi, lasciando libera espressione ai componenti;
  • offrire spunti di lavoro;
  • tollerare la confusione e gli aspetti esplosivi che possono emergere, riuscendo al contempo a contenerli;
  • intervenire al momento opportuno, fornendo aiuto o spiegazioni nel caso in cui dovessero crearsi momenti di impasse.  

L’intervento in gruppo è efficace perché:

  • per i bambini/ragazzi è più facile rispecchiarsi attraverso i problemi dei coetanei;
  • dal momento che gli utenti passano gran parte del loro tempo in situazioni sociali (scuola, sport, amici) il gruppo è una situazione più naturale, rispetto all’intervento individuale.
  • il gruppo funge da attivatore di risorse;
  • in gruppo si sperimenta la sensazione di condivisione empatica.

Il vantaggio del gruppo con i bambini, con i pre-adolescenti e con gli adolescenti è che questi, pur non avendo piena consapevolezza dei loro problemi sono agevolati nel rispecchiamento con i coetanei. È più semplice vedere il problema del coetaneo e suggerire una ridefinizione e soluzione all’altro piuttosto che saperlo fare per se stessi.

Il gruppo è, quindi, un attivatore di risorse.

Attraverso lo spazio condiviso del gruppo è possibile lavorare su differenti obiettivi e concretizzarli. In particolare gli esiti più evidenti del nostro intervento di gruppo sono:

  • integrazione nel gruppo dei pari;
  • socializzazione;
  • rispetto delle regole;
  • rilassamento e consapevolezza corporea;
  • espressione creativa delle emozioni;
  • potenziamento dell’autostima;
  • sviluppo dell’identità sessuale;
  • riconoscimento della propria identità e di quella degli altri;
  • sviluppo della comunicazione verbale e non verbale;
  • sviluppo di abilità cognitive specifiche (memoria, attenzione, percezione);
  • potenziamento delle abilità di problem solving;
  • sviluppo di abilità artistico manuali;
  • sviluppo della coordinazione motoria.  

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