Il Narcisismo

 A cura della Dott.ssa Laura Rapanà

Rinnovati, e tuttavia immutati,

i miti rimangono esemplari per più motivi

e noi scopriamo, non senza stupore

che essi accompagnano la nostra modernità

senza rinnegare nulla del loro passato.[*]

 Michelangelo Merisi da Caravaggio: Narciso (1594-1596).

Roma, Galleria nazionale d’arte antica.

 

Cos’è il narcisismo?

Il termine fu introdotto in psicologia grazie al mito di Narciso, il ragazzo talmente perso nella propria immagine da lasciarsi morire ingannato dal suo riflesso nell’acqua, e si dice che al suo posto rimase un fiore giallo nel mezzo e tutti petali bianchi (Ovidio).

Con questo mito si è voluto identificare un’area di patologia: quando si è troppo presi dalla propria immagine, si è narcisisti.

Certo, così sarebbe molto semplice descrivere una personalità narcisistica.

Eppure è vero, tale immagine rappresenta la parte principale del nucleo di questa patologia e la conseguente sofferenza, spesso non riconosciuta e consapevolizzata.

Da questa immagine, infatti, possiamo trarre:

Un ragazzo solo che non riesce a comunicare, a scambiare una relazione, se non con un’immagine riflessa.

Un ragazzo disperato che cerca di toccare, perché perdutamente innamorato, la bellissima immagine riflessa pensandola una creatura incantevole, ma ogni volta che tenta di toccarla questa svanisce nel limpido vortice dell’acqua.

Un ragazzo con uno scarso esame di realtà che non prova empatia.

Immaginiamo, come potremmo sentirci se fossimo l’oggetto di amore di un narcisista? Fossimo persone oppure uno specchio d’acqua, probabilmente poco cambierebbe: non saremmo visti per quelli che siamo.

È questo che rappresenta il vuoto della relazione: il bambino lo riceve da una modalità narcisistica di accudimento e l’adulto poi lo ricrea in una relazione affettiva attraverso proiezioni dei propri bisogni con l’intento di raggiungere a tutti i costi i propri obiettivi, non importa a quale prezzo.

È importante riconoscere che esiste un narcisismo sano che appartiene alla crescita, un amore verso se stessi che permette di stare bene e sviluppare una buona autostima e un sé relazionale maturo e creativo. Quando il bambino piccolo non sperimenta questa possibilità di crescita, c’è una deviazione in una forma di narcisismo disturbato che non permette il riconoscimento dell’altro distinto da sé e l’altro diventa una necessità per soddisfare i propri bisogni: viene utilizzato e poi gettato via. Esistono varie forme di narcisismo e con gravità diverse. A volte è anche difficile riconoscere aspetti narcisistici patologici in una cultura che alimenta proprio tali aspetti, quindi per un approfondimento si può consultare Giusti, Rapanà (2011) Narcisismo. Valutazione pluralistica e trattamento clinico integrato del Disturbo Narcisistico di Personalità, Sovera, Roma.

[*] Gillet G.G. (1994). La ferita di Narciso. Le radici della relazione d’amore. Xenia, I Quaderni dell’altra Scienza, p.5, 1997.

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